“Howlin’ Wolf” – Un grido selvaggio che si fonde con un blues ipnotico

 “Howlin’ Wolf” – Un grido selvaggio che si fonde con un blues ipnotico

Il blues è una musica intrisa di dolore e speranza, di storie sussurrate e urla liberatorie. Tra i suoi giganti, figura in modo indelebile Chester Arthur Burnett, meglio conosciuto come Howlin’ Wolf. La sua voce roca e potente, paragonabile a un ruggito che scarma la notte, è diventata un marchio distintivo del genere, capace di trasmettere emozioni profonde con una semplicità disarmante. Tra le sue numerose incisioni, “Howlin’ Wolf” si distingue come un vero e proprio inno alla forza bruta del blues, un brano che cattura l’essenza stessa dell’uomo e della sua musica.

Il brano, pubblicato nel 1956, fu il risultato di una collaborazione con il leggendario Sam Phillips, fondatore della Sun Records. Phillips, uomo dal fiuto innato per i talenti nascosti, intuì subito il potenziale di Burnett e lo incoraggiò a esprimere la sua musica in tutta la sua ferocia. “Howlin’ Wolf” divenne uno dei brani più celebri del cantante, consacrandolo come uno degli esponenti più importanti del blues elettrico.

La struttura del brano è semplice ma efficace: un ritmo pulsante guidato dalla chitarra di Hubert Sumlin, un maestro dello slide guitar, crea l’atmosfera perfetta per il ruggito vocale di Burnett. I testi sono diretti e senza fronzoli, descrivendo i tormenti dell’amore perduto e la sete di libertà. La voce di Howlin’ Wolf si fa strumento di dolore e speranza, sfiorando toni che vanno dalla rabbia incontenibile alla malinconia più profonda.

“Howlin’ Wolf” è un brano che non lascia indifferenti. L’intensità emotiva della performance e la potenza del suono crudo sono elementi che hanno segnato profondamente l’evoluzione del blues. Molti artisti successivi, da Eric Clapton a Led Zeppelin, hanno citato Howlin’ Wolf come una delle loro principali influenze.

Un ritratto di Howlin’ Wolf:

Chester Arthur Burnett nacque nel Mississippi nel 1910, in un’epoca segnata dalla segregazione razziale e dalla povertà endemico nelle campagne del sud degli Stati Uniti. La sua infanzia fu difficile, segnata da eventi traumatici che lasciarono una profonda cicatrice nella sua anima. Ma la musica divenne presto il suo rifugio, il mezzo attraverso cui poteva esprimere le sue emozioni più profonde.

Burnett iniziò a suonare la chitarra e ad esibirsi nei juke joint del Mississippi negli anni ‘30. Il suo talento vocale era evidente fin da subito, e presto si fece notare per la sua voce potente e unica, capace di comunicare dolore e rabbia con una forza quasi animale.

Dopo aver fatto esperienza in vari gruppi musicali, Burnett incontrò Sam Phillips alla Sun Records nel 1951. La collaborazione con Phillips fu fondamentale per il successo di Howlin’ Wolf. Il produttore mise in luce le qualità uniche del cantante, incoraggiandolo a sperimentare con stili musicali più aggressivi e ad approfondire la sua voce roca e selvaggia.

“Howlin’ Wolf” – Analisi musicale:

Il brano “Howlin’ Wolf” è un esempio di blues elettrico a pieno ritmo.

Elemento Descrizione
Ritmo Un battito energico e incalzante guidato dalla batteria di Willie Dixon, uno dei più importanti bassista blues
Chitarra Il suono potente e vibrante dello slide guitar di Hubert Sumlin crea un’atmosfera cupa e ipnotica
Voce La voce di Howlin’ Wolf è il punto focale del brano: roca, ruggente e piena di pathos, capace di trasmettere un’intensità emotiva unica

La struttura del brano segue una progressione blues classica: intro strumentale, due strofe con ritornello, assolo di chitarra, outro strumentale.

Il testo è semplice ma efficace, con immagini evocative che evocano il dolore dell’amore perduto e la sete di libertà. Il tono generale è drammatico e crudo, senza concessioni al sentimentalismo.

L’eredità di Howlin’ Wolf:

“Howlin’ Wolf” rimane un brano fondamentale nel panorama del blues elettrico. La sua influenza si può sentire in innumerevoli artisti successivi, che hanno mutuato lo stile vocale ruvido di Burnett e il suono grezzo del suo gruppo.

La musica di Howlin’ Wolf continua ad essere apprezzata e studiata da musicisti di tutto il mondo. La sua voce potente e la sua capacità di trasmettere emozioni profonde attraverso il blues lo rendono un gigante della musica, un artista che ha lasciato un segno indelebile nella storia del genere.